Konfessionelle Netzwerke der Deutschen in Russland 1922–1941

Quellen-Datenbank

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Dokument Nr. 88

7. Leben bis zum Tod: Frison und andere deutsche Geistliche in den Mühlen des Terrors

Segreteria di Stato, Sezione per i Rapporti con gli Stati, Archivio Storico (S.RR.SS.),
Congregazione degli Affari Ecclesiastici Straordinari (AA.EE.SS.),
Pro Russia (1925-1945),
Pos. Scat. 22,
Fasc. 143,
Fol. 33r-34r

Datum: 15. Januar 1933
Verfasser: Michel d’Herbigny
Inhalt: Alois Kappes entzog sich in Odessa 1930 der Verhaftung durch die GPU mit einem Sprung aus dem Fenster. Geschützt zunächst von vertrauten Personen in Odessa, floh er dann nach Novorossijsk, wo er unter einem Decknamen von einer Frau versteckt wurde. Nach einem Monat wechselte er nach Krasnodar und wurde hier von Verwandten von Pietro Alagiagian aufgenommen. Weil er um deren Schicksal fürchtete, machte sich Kappes auf den Weg nach Charkov. Dort wurde er verhaftet. Seine Helfer Gregorio und Alessandro Alagiagian wurden wegen Komplizenschaft für drei Jahre nach Sibirien deportiert.

Num. Prot.: 189/29
 
[handschriftlich:] Informazioni scritte dal sig. Abdenigo Spacco
il 15 gennaio 1933
 
PADRE ALOISIO KAPPES, PARRCO DELLE COLONIE TEDESCHE NEL CIRCONDARIO DI ODESSA UKRAINA [UCRAINA]
 
Conobbi nel 1929 in Odessa padre Aloisio  K a p p e s  per mezzo di Padre Alisiei di rito orientale. Padre Aloisio Kappes era munito di un passaporto della Città del Vaticano di nazionalità tedesca. Piccolo e basso di statura affabile retto ed amato delle colonie tedesche. Fu accusato di essere in relazione di spionaggio con il paese confinante della Bessarabia, di favorire i fuggiaschi della Russia, di spionaggio militare, di esportazione di valuta russa, ricevendo in cambio dollari.
Nell’aprile del 1930, mentre la GPU, era andata nella sua abitazione per arrestarlo riuscì saltando da una finestra del secondo piano fuggire per la campagna dell’Ukraina [Ucraina], riparare da persone fidate in Odessa, poi raggiunse Novorossisk, e fu ospitato in casa della Signora Kiciscian Agnese. Seppi da lui che volevano fucilarlo, si era fatto crescere la barba, si faceva chiamare Ivano Ivanovic. A Novorossisk si trattenne per quasi un mese, poi dietro consiglio di Monsignor Rott fu accompagnato da persona fidata in Krasnodar in casa dei parenti di don Pietro Alagiagian. Partito Don Pietro da Krasnodar per intimazione dell’Ispolkom locale, il Kappes non si sentì più sicuro di essere in Krasnodar, inoltre anche per il fatto di non compromettere i fratelli di don Pietro.
Riparò in Karkoff, ove avvenne il suo arresto nella fine ne del mese di luglio 1930 dietro tradimento del suo organista Giuseppe.
Sembra che il fatto dell’ospitalità del Kappes, nella famiglia degli Alagiagian Gregorio ed Alessandro Alagiagian siano stati accusati di complicità e per questo confinati per tre anni in Siberia. Seppi pure che il povero Padre Alisiei vecchio di quasi ottantanni [ottant’anni] sia stato messo in prigione in Odessa e morto nelle stesse nel principio del 1931. Era titolare della piccola chiesa di San Pietro, ove officiava in rito slavo.

Empfohlene Zitierweise:
Dokument Nr. 88, in: Konfessionelle Netzwerke der Deutschen in Russland 1922-1941. Quellen-Datenbank. Hrsg. von Katrin Boeckh und Emília Hrabovec. URL: http://www.konnetz.ios-regensburg.de/dokumenteview.php?ID=88, abgerufen am: 24.04.2024.
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